giovedì 12 dicembre 2013

Io antifascista tra i Forconi di piazzale Loreto

Sono andata a vedere di persona. Innanzitutto perché mi rifiuto di pensare che le piazze possano essere appannaggio di chicchessia, e poi perché volevo vedere senza filtri. Sono andata a Piazzale Loreto, a Milano. 
La premessa è che sono arrivata tardi. Ho solo potuto capire come funziona il blocco “ mobile” . Ci si sposta di volta in volta, traversa per traversa e si ferma il traffico.
Non ho partecipato a queste azioni e mi sono limitata a osservare. L’altra premessa è che ho parlato con un po’ di persone lì presenti e con chi, a suo dire, aveva la responsabilità della piazza oggi.
Con sommo rispetto, mi sono permessa di dirgli “tu dov’eri quando chiudevano le fabbriche? Tu dov’eri quando lasciavano a casa gli operai? Tu dov’eri quando eravamo davanti a un Tribunale a invocare il principio di eguaglianza? Tu dov’eri quando denunciavamo l’acquisto degli f 35? Tu dov’eri quando distruggevano la scuola pubblica? Tu dov’eri quando i migranti chiedevano ascolto alla Torre Imbonati? Tu dov’eri quando inserivano il pareggio di bilancio in Costituzione?
Tu che parli di cancellare la classe politica senza distinzioni , hai verificato le alleanze alle ultime elezioni? Sei sicuro di non stare portando acqua al mulino di chi dici di contrastare?”

Queste le premesse, critiche, scettiche ed educate. Tanto premesso, arriviamo al nodo. La mia sensazione è che quella di Milano sia una piazza ingenua. Ingenua, disperata e disorganizzata. Che accende la rabbia e non coltiva la proposta. Che rifiuta le ideologie al punto tale da non capire la gravità del metodo che altrove ha trovato spazio aggressivo. Che fare? Certamente non permettere che la rabbia e la disperazione vengano lasciati ai burattinai. Forse, andare lì, parlare cuore cuore con le persone in buona fede e non avvezze alle logiche di contrapposizione sociale. Uscire dalle logiche di rifiuto semplicemente per dire: si è vero siamo nella merda ma fai memoria di chi ne ha creato le cause. Fai memoria di chi ha fatto questa o quella legge. Fai memoria di chi ha agito in nome di chi. Non essere tu stesso concausa di uno status quo. 

Io domani sarò a Piazza Fontana, a fare memoria antifascista ma ho deciso di non ignorare quella piazza. Perché non mi interessa guardare ai buratttinai, mi interessa confutare le equiparazioni, difendere la democraticità dell’agorà e perché no continuare a fare quello che da troppo tempo la sinistra ha rinunciato a fare: memoria storica, analisi sistemica delle cause primarie, vicinanza alla gente comune e ricerca dell’equità sociale.

di Dafne Anastasi
6 commenti
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6 commenti:

  1. Vuoi parlare con loro? Ti toccherà cambiare vocabolario e semplificare i concetti, purtroppo l'ultimo ventennio ha lasciato solo ignoranza e povertà culturale.

    accostare queste due cose: "analisi sistemica delle cause primarie, vicinanza alla gente comune" fa piuttosto ridere se non altro per il registro letterario usato, spero che tu te ne renda conto.

    Lorenzo Pigozzo

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  2. Ben altra situazione nel resto d'Italia. 2 anni fa in una manifestazione analoga a Catania io venni quasi linciato in quanto comunista che, senza magliette del Ché, bandiere o striscioni ma solo con un volantino di solidarietà, portava la propria vicinanza ai lavoratori.
    Stesso dicasi oggi in taaante città d'Italia. Uniche città in cui situazione è LEGGERMENTE (e non sempre) differente sono MI e TO (e anche lì abbiamo visto tanti fascisti veri e padroncini).

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  3. questa protesta non è solo ingenua , è anche fascista , che vi piaccia o no. ben venga ascoltarli/ascoltarci e essere propositivi, ma bisogna chiamare le cose con il loro nome. (Federico )

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  4. La vicinanza alla gente comune..., è di sinistra quest'affermzione? Sembra più da dama di carità prebellica. In questi ultimi vent'anni quelli che oggi si dicono antifascisti hanno governato la metà del tempo che ha governato Berlusconi e insieme a lui hanno fatto le porcherie che denuncia la signora dell'articolo. Mi sembra impossibile che si accusi di fascismo chi protesta e si vagheggino presunte superiorità morali completamente smentite dai fatti.L'intero apparato di sinistra è colluso con la P2 e la mafia e voi vi scandalizzate perchè bloccano il traffico? Solo se sei della casta puoi pensare agli altri come "gente comune".

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  5. "(...)In questi ultimi vent'anni quelli che oggi si dicono antifascisti hanno governato la metà del tempo che ha governato Berlusconi"


    Grassissime risate.

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  6. Sei grande condivido il tuo pensiero al 100% ho fatto anche io la stessa cosa, a lasciare gli ingenui e i disperati nelle mani dell'estrema destra non ci penso proprio, vorrebbe dire farli moltiplicare !
    Ti/ Vi invito a leggere la mia nota, premettendo che io l'abbia scritta con molto nervosismo, ma il concetto è deducibile!
    https://www.facebook.com/notes/daniele-oliveri/una-volta-cera-chi-studiava-e-inseguiva-il-sogno-di-karl-marx/10151761839547234

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